Recensione La spaventosa paura di Epiphanie Frayeur. Vol. 2 – Clément Lefévre e Séverine Gauthier

Dopo il successo del primo volume, La spaventosa paura di Epiphanie Frayeur, attendevamo con ansia il ritorno di questa eroina tanto peculiare quanto indimenticabile. E Tunué, ancora una volta, ci ha regalato un piccolo gioiello. Questo nuovo graphic novel , firmato da Séverine Gauthier e Clément Lefèvre, è il secondo capitolo di una storia che mescola introspezione e fantasia, crescita e immaginazione, dolore e tenerezza, confermandosi una delle proposte più originali del fumetto europeo contemporaneo.

Epiphanie Frayeur è tornata. Dopo aver affrontato la personificazione delle sue paure nel primo volume, ora la ritroviamo nel giorno del suo nono compleanno, durante una cena con i genitori. Ma le aspettative sociali — la festa, gli amici, le pressioni per essere “normale” — si rivelano un peso insostenibile per la bambina. Bastano pochi istanti perché la realtà ceda di nuovo il passo all’assurdo: Epiphanie scivola ancora una volta in quel mondo strambo, incantato e contorto che già conosciamo, e che qui assume le forme del Tempo Perduto, un luogo surreale dove passato e presente si rincorrono, si fondono e si confondono.

In questo universo onirico e paradossale, popolato da personaggi eccentrici e regole inafferrabili, la protagonista si confronta con una nuova sfida: quella di recuperare l’infanzia che non ha mai veramente vissuto. Il tempo, che nel mondo degli adulti è una risorsa da gestire e ottimizzare, qui diventa una sostanza mobile, emotiva, quasi biologica. Una dimensione da esplorare, attraversare, ma soprattutto da comprendere.

Quello che colpisce, anche più del primo volume, è la densità simbolica e tematica dell’opera. Gauthier costruisce una narrazione stratificata che parla, con linguaggio semplice ma mai banale, di ferite emotive, di traumi silenziosi e di quanto sia difficile — e insieme necessario — guardare in faccia il proprio passato. Il Tempo Perduto diventa così una metafora potente: non solo ciò che è andato, ma ciò che non abbiamo avuto il coraggio di vivere. L’infanzia di Epiphanie, troppo presto compromessa dall’ansia e dalla paura, è il cuore pulsante della storia.

Attraverso sfide bizzarre, enigmi temporali e incontri surreali, la protagonista impara che per fare pace con il tempo occorre prima di tutto riconoscere le proprie fragilità. Il viaggio fantastico diventa quindi anche una parabola sull’accettazione, sull’abbandono dell’ideale di perfezione e sul coraggio di vivere il presente con autenticità.

A rendere davvero unico questo titolo sono però anche, e forse soprattutto, le illustrazioni di Clément Lefèvre. Le sue tavole sono vere e proprie opere d’arte: ogni pagina è un’esplosione visiva, un tripudio di dettagli, colori evocativi e invenzioni grafiche che restituiscono tutta la follia poetica del mondo di Epiphanie. Lo stile è onirico, a tratti gotico, sempre in bilico tra l’incanto e il perturbante. Personaggi grotteschi, architetture impossibili, atmosfere nebbiose o acide: ogni elemento rafforza il senso di spaesamento e meraviglia. Anche la componente cromatica è fondamentale: le tinte tenui e sognanti si alternano a colori più intensi, che riflettono gli stati emotivi della protagonista. Non è un fumetto che si legge soltanto: si attraversa, si vive, si assorbe lentamente, come un sogno vivido da cui non si vuole svegliarsi.

La spaventosa paura di Epiphanie Frayeur – Il Tempo Perduto è molto più di un seguito: è una nuova immersione in un universo letterario e visivo ricchissimo, che non si accontenta di intrattenere ma vuole anche emozionare, interrogare, far riflettere. È una lettura adatta a tutte le età, ma particolarmente preziosa per chi porta dentro di sé il ricordo (o la mancanza) di un’infanzia complicata, e sente il bisogno di darle voce.

Perché, alla fine, la domanda che ci accompagna per tutta la lettura è semplice ma potentissima:

si può davvero recuperare il tempo perduto?

E soprattutto:

vale la pena provarci?



Chi è Clément Lefévre ?

Clément Lefévre ha realizzato il suo primo libro per ragazzi nel 2009, con l’adattamento del testo The Deserter di Boris Vian. Lavora a tempo pieno come autore-illustratore di libri e fumetti per molti editori come Soleil, ETnbsp, Threshold Youth e Chocolate. Tra i suoi libri pubblicati in Italia: La spaventosa paura di Epiphanie Frayeur (Tunué, 2018).



Chi è Séverine Gauthier?

Séverine Gauthier ha scritto, giovanissima, la sua prima sceneggiature per un fumetto, “Il mio albero”, disegnato da Thomas Labourot. Due suoi albi sono stati pubblicati nel 2008 da Delcourt, e hanno vinto numerosi premi. Sempre con Thomas Labourot ha creato le serie “Washita” (Dargaud) e “Garance” (Delcourt). Nel 2015 ha pubblicato il primo volume di “Haida, L’immortale balena”.





Si ringrazia sentitamente la casa editrice per averci fornito la copia ARC per questa recensione.

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